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Autore Vaghe Stelle dll'Orsa...di Luchino Visconti
Hegel77

Reg.: 20 Gen 2008
Messaggi: 298
Da: Roma (RM)
Inviato: 21-01-2008 23:20  
Ero partito aspettandomi il Visconti di Rocco e i suoi Fratelli e invece mi è sembrato di vedere una scimmiottatura mal riuscita dei film di Antonioni.
Nonostante la buona prova degli attori, Claudia Cardinale e Jean Sorel su tutti, il film fondamentalmente cozza con i limiti di una rappresentazione troppo esagerata e involontariamente ridicola della decadenza della alta borghesia.
La statua del padre con lenzuolo bianco sopra, l'incesto con il fratello, le liti familiari quanto meno improbabili e sgangherate, la poesia di Leopardi che c'entra come i cavoli a merende (altro che rimembranze, queste sembrano seghe mentali)
E poi quelle continue zoommate sul viso degli attori, per quei tempi forse erano alla moda, adesso sembra di vedere Sette Note in Nero di Lucio Fulci.
Sembra di vedere la brutta copia de la Notte di Antonioni ma in realta' è uno dei film sbagliati da Visconti

Insuffiiente
_________________
Dare un senso alla vita può condurre a follie,
ma una vita senza senso è la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 22-01-2008 01:45  
Premetto che non rivedo le vaghe stelle da tanto tempo (colpa forse dell'inquinamento!...), ma, quantunque sia un film minore del grande Visconti, non ricordo nessuna ridicolaggine. Alcune evidenti forzature e ridondanze narrative non vanificano in ogni caso la densità espressiva delle immagini, le cupe atmosfere, quel senso di decadenza e disfacimento, "da camera", tipico della poetica viscontiana, unica ed irripetibile, di indubbio fascino, che resta impresso nell'immaginario filmico collettivo.
La Cardinale è bravisima, bella e sensuale come non mai, un ritratto di donna straordinario che vanta una specificità assoluta nella storia del cinema.

I film classici, come questo di Visconti, non andrebbero giudicati con i criteri standard della critica corrente; è possibile parlarne a tutto tondo, inquadrandoli nel contesto estetico/storico di appartenenza, evidenziando luci ed ombre, evitando di assegnare i voti. Il tuo insufficiente è a mio avviso inconsistente.

Da quel che ricordo, le somiglianze tra Vaghe stelle e La notte di Antonioni, vanno ricercate nelle scene notturne.., troppo poco, per il resto, Visconti e Antonioni sono due autori diversissimi se non del tutto antitetici.

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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13088
Da: genova (GE)
Inviato: 22-01-2008 12:44  
quote:
In data 2008-01-21 23:20, Hegel77 scrive:
Ero partito aspettandomi il Visconti di Rocco e i suoi Fratelli e invece mi è sembrato di vedere una scimmiottatura mal riuscita dei film di Antonioni.
Nonostante la buona prova degli attori, Claudia Cardinale e Jean Sorel su tutti, il film fondamentalmente cozza con i limiti di una rappresentazione troppo esagerata e involontariamente ridicola della decadenza della alta borghesia.
La statua del padre con lenzuolo bianco sopra, l'incesto con il fratello, le liti familiari quanto meno improbabili e sgangherate, la poesia di Leopardi che c'entra come i cavoli a merende (altro che rimembranze, queste sembrano seghe mentali)
E poi quelle continue zoommate sul viso degli attori, per quei tempi forse erano alla moda, adesso sembra di vedere Sette Note in Nero di Lucio Fulci.
Sembra di vedere la brutta copia de la Notte di Antonioni ma in realta' è uno dei film sbagliati da Visconti

Insuffiiente




Che sia pedante e prolisso è fuori discussione. Ma da lì a definirlo un film sbagliato ce ne passa eccome.
Siamo alle solite: vogliamo continuare a vedere artisti imbrigliati ne generi (con questo senza nulla togliere al'ottimo Neorealismo ). Concordo sulla superiorità di Rocco e i suoi fratelli , ma la decadenza di nobili e borghesi è un tema che se Visconti non avesse affrontato - anche con Vaghe stelle dall'Orsa , oggi non sarebbe apprezzato così com'è.
Perché questo film, con le sue zoomate che critichi tanto, con il mescolarsi ed amalgamarsi fra decadentismo e futurismo (non dimentichiamoci dei rombi del motore dell'auto, che forse vogliono coprire le grida strazianti di una società morta), con il confondere il suono elegante ed impegnato di un pianoforte alle canzoni spensierate degli anni Sessanta, fugge dall'ancoraggio ai tempi, cerca nel campo lungo, velocemente, un particolare, si pone in stralunata dipendenza dagli sguardi attoniti di chi si rende conto di star precipitando, senza che urlare serva a qualcosa.
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L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 22-01-2008 17:23  
quote:
In data 2008-01-22 12:44, RICHMOND scrive:
Concordo sulla superiorità di Rocco e i suoi fratelli , ma la decadenza di nobili e borghesi è un tema che se Visconti non avesse affrontato - anche con Vaghe stelle dall'Orsa , oggi non sarebbe apprezzato così com'è.



E' infatti una delle tappe fondamentali della "ricerca" viscontiana; pur non essendo non capolavoro, vi è tuttavia continuità progettuale, il segno di una lucidità di stile, di forma, di contenuto, di poesia.

Ricordo la suggestiva ambientazione, una Volterra splendidamente fotografata, a tal punto che dopo la visione del film organizzai subito una gita nell'antica città etrusca.

Dovrò rivederlo per confrontarmi anche sul resto che dici.
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 22-01-2008 17:33  
Ah.., straordinarie anche le musiche, quel dolente, "decadente" Preludio, corale e fuga di Cesar Franck (se non ricordo male eseguite al pianoforte dal nostro grande Aldo Ciccolini), a conferma dei pregressi e successivi "fasti" musicali viscontiani, dove la musica e l'immagine erano corpo unico dell'espressione e del sentimento, con risultati davvero inediti, unicità mondiale... Più ne parlo, e la mia memoria si eccita, l'immagiginazione si infiamma.., più m'entra voglia di rivedere le vaghe stelle dell'orsa...
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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Hegel77

Reg.: 20 Gen 2008
Messaggi: 298
Da: Roma (RM)
Inviato: 23-01-2008 20:32  
quote:
In data 2008-01-22 12:44, RICHMOND scrive:
quote:
In data 2008-01-21 23:20, Hegel77 scrive:
Ero partito aspettandomi il Visconti di Rocco e i suoi Fratelli e invece mi è sembrato di vedere una scimmiottatura mal riuscita dei film di Antonioni.
Nonostante la buona prova degli attori, Claudia Cardinale e Jean Sorel su tutti, il film fondamentalmente cozza con i limiti di una rappresentazione troppo esagerata e involontariamente ridicola della decadenza della alta borghesia.
La statua del padre con lenzuolo bianco sopra, l'incesto con il fratello, le liti familiari quanto meno improbabili e sgangherate, la poesia di Leopardi che c'entra come i cavoli a merende (altro che rimembranze, queste sembrano seghe mentali)
E poi quelle continue zoommate sul viso degli attori, per quei tempi forse erano alla moda, adesso sembra di vedere Sette Note in Nero di Lucio Fulci.
Sembra di vedere la brutta copia de la Notte di Antonioni ma in realta' è uno dei film sbagliati da Visconti

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Che sia pedante e prolisso è fuori discussione. Ma da lì a definirlo un film sbagliato ce ne passa eccome.
Siamo alle solite: vogliamo continuare a vedere artisti imbrigliati ne generi (con questo senza nulla togliere al'ottimo Neorealismo ). Concordo sulla superiorità di Rocco e i suoi fratelli , ma la decadenza di nobili e borghesi è un tema che se Visconti non avesse affrontato - anche con Vaghe stelle dall'Orsa , oggi non sarebbe apprezzato così com'è.
Perché questo film, con le sue zoomate che critichi tanto, con il mescolarsi ed amalgamarsi fra decadentismo e futurismo (non dimentichiamoci dei rombi del motore dell'auto, che forse vogliono coprire le grida strazianti di una società morta), con il confondere il suono elegante ed impegnato di un pianoforte alle canzoni spensierate degli anni Sessanta, fugge dall'ancoraggio ai tempi, cerca nel campo lungo, velocemente, un particolare, si pone in stralunata dipendenza dagli sguardi attoniti di chi si rende conto di star precipitando, senza che urlare serva a qualcosa.




Richmond io capisco il tuo punto di vista.
Ma ci sono dei film senza tempo che non temono la lancetta dell'orologio o i granelli di clessidra del tempo.
Per me Rocco e i suoi fratelli, Ossessione, Gruppo di Famiglia in un interno, la Terra trema, La Caduta degli Dei Il Gattopardo sono film immortali.
Ma Vaghe Stelle dell'Orsa e L'Innocente rappresentano due passi falsi del regista milanese.
Ti invito a rivedere uno di questi due film adesso senza pregiudizi. Ti accorgerai che ci sono molte cose che non funzionano.
Fra l'altro la gran parte dei critici cinematografici concorda nel trovare questi due film degli episodi minori.
Per carita' possono sbagliarsi anche loro...


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Hegel77

Reg.: 20 Gen 2008
Messaggi: 298
Da: Roma (RM)
Inviato: 23-01-2008 20:41  
quote:
In data 2008-01-22 01:45, AlZayd scrive:
Premetto che non rivedo le vaghe stelle da tanto tempo (colpa forse dell'inquinamento!...), ma, quantunque sia un film minore del grande Visconti, non ricordo nessuna ridicolaggine. Alcune evidenti forzature e ridondanze narrative non vanificano in ogni caso la densità espressiva delle immagini, le cupe atmosfere, quel senso di decadenza e disfacimento, "da camera", tipico della poetica viscontiana, unica ed irripetibile, di indubbio fascino, che resta impresso nell'immaginario filmico collettivo.
La Cardinale è bravisima, bella e sensuale come non mai, un ritratto di donna straordinario che vanta una specificità assoluta nella storia del cinema.

I film classici, come questo di Visconti, non andrebbero giudicati con i criteri standard della critica corrente; è possibile parlarne a tutto tondo, inquadrandoli nel contesto estetico/storico di appartenenza, evidenziando luci ed ombre, evitando di assegnare i voti. Il tuo insufficiente è a mio avviso inconsistente.

Da quel che ricordo, le somiglianze tra Vaghe stelle e La notte di Antonioni, vanno ricercate nelle scene notturne.., troppo poco, per il resto, Visconti e Antonioni sono due autori diversissimi se non del tutto antitetici.



Il mio insufficiente è motivato da delle considerazioni soggettive che possono naturalmente essere in fallo.
Uno dei difetti spesso striscianti nella filmografia viscontiana (che conosco molto bene per essere stata oggetto di una mia tesi universitaria) è la degenerazine barocca e manieristica che porta (raramente) il regista dalle parti del narcisismo autocompiaciuto. In L'innocente e in Vaghe stelle dell'orsa questi difetti sono rapprresentati da quei primi piani insistiti (con zoomata), da dialoghi che sfiorano la banalita' e da uno sviluppo della trama che lascia numerosi punti interrogativi.
E' chiaro che Visconti è Visconti e la sua rappresentazione di Volterra e dell'ambiente dell'alta borghesia è sempre puntuale e minuziosa.
Ma quello che volevo sottolineare è che Visconti esprime meglio la su grandezza quando alla rappresentazione e all messa in scena non associa una contaminazione intellettualoide e psicoanalitica che ne rivela qualche evidente impaccio. Cosa che invece riesce a Michelangelo Antonioni con una naturalezza sorprendente e che è bene espressa dal silenzio e dal non detto, dall'assenza e dal vuoto.
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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 24-01-2008 02:49  
quote:
In data 2008-01-23 20:41, Hegel77 scrive:

Uno dei difetti spesso striscianti nella filmografia viscontiana (che conosco molto bene per essere stata oggetto di una mia tesi universitaria) è la degenerazine barocca e manieristica che porta (raramente) il regista dalle parti del narcisismo autocompiaciuto.
In L'innocente e in Vaghe stelle dell'orsa questi difetti sono rapprresentati da quei primi piani insistiti (con zoomata), da dialoghi che sfiorano la banalita' e da uno sviluppo della trama che lascia numerosi punti interrogativi.
E' chiaro che Visconti è Visconti e la sua rappresentazione di Volterra e dell'ambiente dell'alta borghesia è sempre puntuale e minuziosa.
Ma quello che volevo sottolineare è che Visconti esprime meglio la su grandezza quando alla rappresentazione e all messa in scena non associa una contaminazione intellettualoide e psicoanalitica che ne rivela qualche evidente impaccio. Cosa che invece riesce a Michelangelo Antonioni con una naturalezza sorprendente e che è bene espressa dal silenzio e dal non detto, dall'assenza e dal vuoto.




A mio avviso questi limiti di Vaghe Stelle, de L'Innocente, ed anche di Gruppo di famiglia in un interno, non rappresentano una degenerazione della poetica viscontiana, ma solo un momento di ispirazione meno alta, come già detto, che non crea particolari intoppi nel solco tracciato da Ossessione fino all'ultimo film, L'Innocente, questo si forse il peggior film di Visconti.
Il "manierismo" (decadente) riscontrabile anche nei suoi più acclamati capolavori (la musica di Mahler è piena di decadentismi e manierismi tardo romantici, e resta tuttavia sublime, anticipatrice del nuovo corso musicale del '900) per me è alto valore poetico ed espressivo. Forse non per il "manuale", ma io, in quanto spettatore, ne traggo godimento, pur con i già detti limiti.
In Vaghe Stelle non c'è, se non ricordo male, un'intenzione psicanalitica o intellettualoide ostentata e specifica; non sarà riuscito a creare un capolavoro ma il regista racconta la sua storia e delinea i suoi personaggi con la macchina da presa, con uno stile molto viscontiano, pur nelle carenze riscontrabili soprattutto per quanto riguarda il piano testuale. Nel cupo splendore della fotografia, nel sapiente uso delle musiche "psichiche" (che diventano voce del silenzio) ancora una volta "decadenti", nelle suggestive ambientazioni, ecc, è l'immagine che si fa carico delle psicologie, di evocare i fantasmi del passato (che dilaniano la "famiglia") che sono l'immagine stessa e non il testo.

Antonioni, si sa.., ha un altro stile, quello da te giustamente prospettato, e che però non ha nulla in comune con lo stile di Visconti.


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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
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Da: roma (RM)
Inviato: 24-01-2008 02:58  
quote:
In data 2008-01-23 20:41, Hegel77 scrive:

Il mio insufficiente è motivato da delle considerazioni soggettive che possono naturalmente essere in fallo.



Non c'è nulla di male di per sè in tale valutazione, per le ragioni già dette nel primo post, si tratta di classificazioni che personalmente non userei per il cinema "classico", sanno troppo di "voto". Meglio semmai: film riuscito, non riuscito, pessimo, ottimo.
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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
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Da: roma (RM)
Inviato: 24-01-2008 03:18  
quote:
In data 2008-01-24 02:49, AlZayd scrive:
Antonioni, si sa.., ha un altro stile, quello da te giustamente prospettato, e che però non ha nulla in comune con lo stile di Visconti.





Dove anche Antonioni ha girato i suoi film meno riusciti.

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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
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Da: genova (GE)
Inviato: 24-01-2008 12:27  
quote:
In data 2008-01-23 20:41, Hegel77 scrive:
quote:
In data 2008-01-22 01:45, AlZayd scrive:
Premetto che non rivedo le vaghe stelle da tanto tempo (colpa forse dell'inquinamento!...), ma, quantunque sia un film minore del grande Visconti, non ricordo nessuna ridicolaggine. Alcune evidenti forzature e ridondanze narrative non vanificano in ogni caso la densità espressiva delle immagini, le cupe atmosfere, quel senso di decadenza e disfacimento, "da camera", tipico della poetica viscontiana, unica ed irripetibile, di indubbio fascino, che resta impresso nell'immaginario filmico collettivo.
La Cardinale è bravisima, bella e sensuale come non mai, un ritratto di donna straordinario che vanta una specificità assoluta nella storia del cinema.

I film classici, come questo di Visconti, non andrebbero giudicati con i criteri standard della critica corrente; è possibile parlarne a tutto tondo, inquadrandoli nel contesto estetico/storico di appartenenza, evidenziando luci ed ombre, evitando di assegnare i voti. Il tuo insufficiente è a mio avviso inconsistente.

Da quel che ricordo, le somiglianze tra Vaghe stelle e La notte di Antonioni, vanno ricercate nelle scene notturne.., troppo poco, per il resto, Visconti e Antonioni sono due autori diversissimi se non del tutto antitetici.



Il mio insufficiente è motivato da delle considerazioni soggettive che possono naturalmente essere in fallo.
Uno dei difetti spesso striscianti nella filmografia viscontiana (che conosco molto bene per essere stata oggetto di una mia tesi universitaria) è la degenerazine barocca e manieristica che porta (raramente) il regista dalle parti del narcisismo autocompiaciuto. In L'innocente e in Vaghe stelle dell'orsa questi difetti sono rapprresentati da quei primi piani insistiti (con zoomata), da dialoghi che sfiorano la banalita' e da uno sviluppo della trama che lascia numerosi punti interrogativi.
E' chiaro che Visconti è Visconti e la sua rappresentazione di Volterra e dell'ambiente dell'alta borghesia è sempre puntuale e minuziosa.
Ma quello che volevo sottolineare è che Visconti esprime meglio la su grandezza quando alla rappresentazione e all messa in scena non associa una contaminazione intellettualoide e psicoanalitica che ne rivela qualche evidente impaccio. Cosa che invece riesce a Michelangelo Antonioni con una naturalezza sorprendente e che è bene espressa dal silenzio e dal non detto, dall'assenza e dal vuoto.




Io comunque sono d'accordo con te quando parli di superiorità di opere più con i piedi per terra, come Rocco e i suoi fratelli o la La terra trema . Il fatto è che - e non vengo di certo a spiegarlo a te, se Visconti è stato il fulcro della tua tesi - quell'autocmpiacimento intellettualoide di cui parli è prerogativa di molti autori del suo tempo, Pasolini compreso, ma non costituisce un nodo che spezzi la fluidità della loro poetica, secondo me. Non confondiamo la mancanza di ritmo, forse il rifuggire la semplicità schematica neorealista con l'approfondimento dei personaggi o con l'arte devota più alla mente che al corpo, pur nella ricerca puntuale di pelle e luci riflesse: C. Cardinale è l'esempio lampante di femminilità acuta, che riflette il bagliore bianco del sole pallido della società (la borghesia splendente) attraverso la sua epidermica lucentezza, che spesso non coincide con un'altrettanto candida connotazione interiore, che è buia, cupa, si riversa dagli occhi al mondo esterno come in uno sguardo attonio e perso nel vuoto.

Precisando, comunque che anche sul neorealismo viscontiano ci sarebbe da discutere ampiamente, perché quei tratti marcati di indagine psichica, quasi di intuizione mistica fra Cinema e personaggi, per cui la mdp si cala in soggettiva nel personaggio puro ed ostinato che è la "madre", capace di vedere tutto come bianco o come nero, attraverso i chiaroscuri o le rappresentazioni estetiche, è qualcosa di più che semplice neorealismo, per me. Quindi quelli che tu consideravi difetti, potevano ravvisarsi - magari solo più velatamente - anche nelle opere viscontiane precedenti a Vaghe stelle dell'orsa .
Ma se mi parli di risultati complessivamente più soddisfcenti, sono pienamente d'accordo. Non sto difendendo questo film a spada tratta, ammetto che la sera che l'ho visto ho rischiato di addormentarmi. Cosa che non mi è mai capitata nelle tre ore di Rocco e i suoi fratelli , per esempio.
Contestavo solo il giudizio seondo me troppo duro, quando dici che è un film "sbagliato", sotto ogni aspetto.
_________________
L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

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Hegel77

Reg.: 20 Gen 2008
Messaggi: 298
Da: Roma (RM)
Inviato: 24-01-2008 23:55  
si in effetti la delusione mi ha fatto esagerare nel giudizio.
Ma io mi sono veramente addormentato e mi capita raramente assistendo a un film.

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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
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Da: genova (GE)
Inviato: 25-01-2008 13:52  
quote:
In data 2008-01-24 23:55, Hegel77 scrive:
si in effetti la delusione mi ha fatto esagerare nel giudizio.
Ma io mi sono veramente addormentato e mi capita raramente assistendo a un film.



Ahah, sì quello ho rischiato che succedesse anche a me. Ed anche a me capita raramente. Una delle volte che meglio ricordo è stato quando ho visto Grosso guaio a China Town .
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L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

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